Ristorante messicano Bésame Mucho in Expo

Aperitivo e cena al Bésame Mucho, il ristorante messicano in Expo

ristorante messicano Besame Mucho in Expo
ristorante messicano Besame Mucho in Expo

Al padiglione del Messico ci sono due punti di ristoro, il ristorante gastronomico Bésame Mucho in terrazza e il Tacos bar al pian terreno, già famoso in tutta Expo per lo strepitoso Margarita di Panchito, barman di prima categoria. Come non assaggiare allora uno dei suoi cocktail in attesa del tavolo al ristorante? Ci presentiamo al bancone, dove ci accoglie Leo che, con il suo sorriso aperto, trasmette tutta l’allegria del paese americano e, dopo aver fatto lo scontrino, Panchito, vero messicano che non parla una parola di italiano, si mette all’opera. Con grande professionalità e maestria shakera tequila, triple sec, succo di lime e ghiaccio, per dar vita alla più allegra e spensierata bevanda estiva. Pochi minuti e il Margarita è pronto, Panchito lo versa nel Martini glass guarnito con una fettina di lime, dopo aver cosparso l’orlo con sale e un mix di mezcal e peperoncino. Il cocktail è semplicemente perfetto, fresco, alcolico il giusto e incredibilmente squisito. Ringraziamo Panchito nella sua lingua madre, attingendo faticosamente alle poche reminiscenze derivanti da un nostro recente corso di spagnolo: “¡Muchas gracias Panchito, este es el Margarita mejor de todo el mundo!”. Panchito sorride e risponde “¡De nada!” Bene, allora visto  che Panchito ha capito il nostro claudicante sforzo, vorremmo continuare la conversazione, ma si sta facendo tardi e il nostro tavolo ci aspetta al ristorante.
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Ristorante del Belgio, a cena con l’arte

Una bella sorpresa la cena al ristorante del Belgio in Expo

ristorante del Belgio in Expo
ristorante del Belgio in Expo

Il Belgio, dove scelte architettoniche di grande impatto visivo si uniscono a opere d’arte perfettamente integrate negli ampi spazi della struttura, è sicuramente uno dei padiglioni di Expo che reputiamo più interessanti. Dal punto di vista food il padiglione belga offre ai visitatori un’ampia gamma di possibilità: due chioschi esterni, dove si vendono rispettivamente le ormai famosissime patatine fritte e i ghiottissimi waffel, una rifornitissima birreria interna e, sempre all’interno, un vero e proprio ristorante gastronomico con piccola terrazza.
Per la nostra cena optiamo per il servizio al tavolo e, quindi, ci accomodiamo al ristorante del Belgio in una saletta con vista sull’enorme cupola che richiama l’Atomium di Bruxelles, costruito per l’Esposizione Universale del 1958, e sulla grande spirale a forma di DNA con suggestive fioriere sospese.
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Ristoranti climatizzati in Expo

Al riparo da caldo e zanzare nei ristoranti climatizzati di Expo

Con il caldo torrido di matrice africana di questo luglio e le zanzare in formazione di attacco, per le nostre cene in Expo abbiamo pensato che la scelta più saggia fosse privilegiare i ristoranti climatizzati. L’offerta in tal senso è alquanto vasta, poiché almeno la metà dei padiglioni nazionali ha previsto un punto di ristoro all’interno, rinfrescato da una piacevole aria condizionata. Ecco dunque, a oggi, la nostra personale selezione dei 10 migliori ristoranti climatizzati di Expo, che come sempre, per non far torto a nessuno, elenchiamo rigorosamente in ordine alfabetico.

Algeria
Quando la temperatura diventa africana è sicuramente una buona idea cenare da chi di caldo se ne intende. A tal proposito il ristorante dell’Algeria ha in menu molti piatti rinfrescanti, tipici del nord Africa, serviti con una cortesia fuori dal comune e una professionalità esemplare, in una piccola sala in stile moresco, ben arredata e molto curata. Una cena al ristorante algerino è davvero un’esperienza da non lasciarsi scappare, una vera delizia per la vista e il palato.
Cucina: nord-africana, fresca, speziata con piatti vegetariani e vegani.
Dove: piano terra del padiglione.
Prezzo: medio/basso
Info: www.facebook.com/pages/Algerian-Pavilion-at-Expo-Milano-2015/1633712556865250
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Ristoranti Expo, i 10 piatti imperdibili

La classifica dei 10 migliori piatti dei ristoranti Expo

Expo Milano 2015 è un’occasione, se non proprio unica, di sicuro assai rara per assaggiare piatti insoliti e tipici dei vari paesi del mondo riuniti sul Decumano. Un unico ampio viale, un chilometro e mezzo di strada, per incontrare praticamente tutte le cucine del mondo, con la possibilità, per i più avventurieri, di fare diverse tappe per le varie portate, passando da un paese all’altro, in una sorta di Monopoli della gastronomia.
Noi nei ristoranti Expo ci siamo lanciati alla scoperta di nuovi sapori, assaggiando i grandi classici della cucina europea, ma anche piatti esotici provenienti dai più remoti angoli della terra. E dopo oltre due mesi di Expo e un bel numero di tavole all’attivo, siamo pronti a stilare la nostra personalissima top ten dei piatti imperdibili, quelli che dopo il 31 ottobre ci mancheranno davvero tanto.
I 10 piatti da non perdere, rigorosamente tutti a pari merito nella nostra classifica, sono riportati di seguito in ordine alfabetico in base al paese di appartenenza.
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Ristorante del Regno Unito in Expo

Cena bucolica con vista al ristorante del Regno Unito

Padiglione del Regno Unito in Expo
Padiglione del Regno Unito in Expo

Il nostro tour in Expo al padiglione del Regno Unito inizia con un simpatico giallo che potremmo intitolare “Alla ricerca dell’orchidea perduta“. Infatti, all’ingresso abbiamo cercato invano la famosa orchidea da dove l’apina britannica inizia il suo percorso verso l’alveare, secondo quanto riportato dalla descrizione del padiglione stesso sul sito ufficiale della manifestazione. Ma dopo attente ricerche dell’orchidea non v’è traccia alcuna. Nero Wolf però non c’entra niente, probabilmente il merito o demerito, che dir si voglia, è solo frutto di una grossolana svista. E così, prendendo fischi per fiaschi, il traduttore ha maldestramente scambiato orchard, in italiano frutteto, con la famigerata orchidea, orchid in inglese. Svelato l’arcano, entriamo nel padiglione. Passeggiando verso l’imponente alveare in alluminio, tra margherite e spighe che spuntano da un prato incolto e, accarezzati dal ronzio delle api, decidiamo di cenare al ristorante del Regno Unito sulla terrazza.
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Ristorante del Bahrain in Expo 2015

Pausa pranzo nell’oasi del ristorante del Bahrain

Ristorante del Bahrain in Expo
Ristorante del Bahrain in Expo

C’è un luogo ameno in Expo, uno di quei posti fuori dal tempo e dallo spazio, una piccola oasi in una natura rigogliosa, una sorta di gradevole micro-habitat riprodotto alla perfezione, dove vi sembrerà davvero di essere in vacanza in un paese medio-orientale.
In questo angolo di tranquillità, dove le persone vi accolgono con tanto garbo, i ritmi rallentano e la frenesia del correre su e giù per il Decumano per il vostro giro del mondo temporaneamente si placa.
Stiamo parlando del piccolo ristorante del Bahrain, pochi tavoli colorati all’ombra delle palme e della struttura tutta bianca per riflettere maggiormente il calore solare e garantire una temperatura accettabile anche nelle ore centrali della giornata.
Il locale è apparentemente piuttosto minimal, ma sedendosi rivolti verso il prospero giardino, tra fichi d’india, melograni e viti colme di grappoli d’uva, si ha proprio l’impressione di essere a pranzo in un’oasi nel deserto e il grande caldo dell’anticiclone africano, come per magia, resta fuori.
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Ristorante coreano in Expo Milano 2015

Cena Hansik nel ristorante coreano Bibigo

Padiglione e ristorante coreano in Expo
Padiglione e ristorante coreano in Expo

Dopo cinese, giapponese e fusion, la cucina coreana si sta affermando sempre più come l’ultima frontiera nel panorama dei ristoranti  asiatici milanesi. Chiusi per cambio locale Arirang e Hana, due delle proposte più interessanti in città, decidiamo di testare il ristorante del padiglione della Corea del Sud, tra l’altro, a nostro parere, uno dei più belli e interessanti di tutta l’Expo.
All’esterno del ristorante coreano, ubicato al pian terreno del padiglione, una gentile cameriera prende i nomi dei clienti, inserendoli nella lista d’attesa che, peraltro, non è mai molto lunga, in quanto i posti a sedere sono davvero parecchi. Infatti, dopo pochi minuti ci chiama e ci accompagna al nostro tavolo. Il locale è molto moderno, senza riferimenti diretti al paese asiatico, se non per i grandi monitor che trasmettono senza sosta splendide immagini di paesaggi coreani. Il filo cromatico conduttore di tutto il Padiglione della Corea del Sud è il bianco, ripreso anche per muri, tavoli e sedie del ristorante, tutti rigorosamente bianchi, che risplendono nella luce che entra dalle grandi vetrate. La mise en place è essenziale, niente tovaglie, runner e tovagliette, solo un tovagliolo di carta (peccato) su cui poggiano le classiche bacchette e un cucchiaio in metallo, con un bel bicchiere di ceramica color verde acqua.
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Ristorante spagnolo Bar de Tapas in Expo

Cena easy ma poco cheap al ristorante spagnolo Bar de Tapas

Ristorante spagnolo Bar de Tapas in Expo
Ristorante spagnolo Bar de Tapas in Expo

Il padiglione della Spagna in Expo ha ben tre punti di ristoro: il bar esterno Ses Salines, il ristorante gourmet al piano superiore El Altillo, “altillo” soprattutto nei prezzi e il Bar de Tapas al pian terreno. Trovare l’ingresso giusto del ristorante spagnolo Bar de Tapas, soprattutto quando la stanchezza inizia a farsi sentire dopo 15 km di cammino sotto il sole cocente, diventa però un’impresa non da poco. Ci rivolgiamo dapprima alla gentile chica che sta davanti alla porta del ristorante Bar de Tapas con il menu in mano, ma in un inglese piuttosto claudicante ci fa capire che l’ingresso è sbagliato e dobbiamo entrare da un’altra parte. Anche alla porta laterale però ci rimbalzano, invitandoci a recarci sul retro del padiglione. Una vera caccia al tesoro, ma desiderando riassaporare l’atmosfera di passate vacanze in Spagna, non ci lasciamo scoraggiare e finalmente troviamo l’ingresso … e la coda. I tempi di attesa, essendo solo in due, però sono irrisori, un tavolo si libera quasi subito e la camarera ci conduce, attraverso una giungla di tavoloni di legno e panche con belle tovagliette di carta colorate che ricordano il Graffitismo anni ’80 di Keith Haring, al nostro desco alto un metro e mezzo da terra, che dividiamo con altre sei persone.
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Ristorante russo: in carrozza, si parte!

Dalla Russia con amore per una cena romantica in Expo al ristorante russo

Carrozza ristorante russo in Expo
Carrozza ristorante russo in Expo

All’uscita posteriore del padiglione della Russia, c’è una piccola stanza rettangolare che attira l’occhio di tutti i visitatori, una saletta splendida che sembra essere uscita da una scena di Ritorno al Futuro, icona del cinema anni ’80. E come McFly e Doc, in Back to the Future 2, ci ritroviamo catapultati all’inizio del secolo scorso. Infatti, il ristorante russo è ambientato in modo eccellente all’interno di una riproduzione dell’elegante carrozza ristorante della Transiberiana, ricostruita nei minimi particolari, boiserie, passatoia e punti luce compresi, con tanto di valigie, ombrelli e retini per farfalle sulla cappelliera e il paesaggio della grande Madre Russia che scorre sugli schermi posti sui finestrini.
La scelta di ricreare un vagone d’antan della Transiberiana probabilmente non è dovuta al caso, ma potrebbe essere un riferimento all’Esposizione universale di Parigi del 1900, quando la ferrovia più lunga del mondo, con i suoi ben 9288 chilometri, fu  presentata ufficialmente al grande pubblico.
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Ristorante algerino nel cluster bio-mediterraneo

Cena in Expo al ristorante algerino

ristorante algerino expo
ristorante algerino nel cluster bio-mediterraneo in Expo

Il cluster bio-mediterraneo è probabilmente il più interessante e meglio riuscito dei 9 cluster realizzati in Expo, con i piccoli edifici dei vari paesi che si affacciano sul Mare Nostrum disposti intorno a una graziosa piazzetta caratterizzata da una declinazione di blu e azzurri che richiamano i colori del mare.
Arrivata l’ora di cena, tra i vari padiglioni del cluster, siamo attirati dai profumi avvolgenti e speziati provenienti dal ristorante del padiglione dell’Algeria, come Yoghi e Bubu dai cestini delle merende nel parco di Yellowstone. Una piccola sala, talmente ben arredata e curata in ogni particolare da darci l’illusione di essere veramente in Nord Africa, ci accoglie per una degustazione di piatti tipici algerini. Il ristorante algerino è molto caratteristico, pochi tavoli ben apparecchiati, su cui troneggia la tipica tajine in terracotta accanto a un minuscolo calice con fiori freschi, sono disposti sui grandi tappeti che dal pavimento salgono lungo la panca laterale ricoprendone la seduta. Il vasellame tipico algerino si intona perfettamente con le pareti in stile moresco e con l’abbigliamento tradizionale del personale di sala.
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