Ristorante ecuadoregno in Expo

A cena sui trespoli del ristorante ecuadoregno in Expo

ristorante ecuadoregno in Expo
ristorante ecuadoregno in Expo

Il padiglione ecuadoregno in Expo è davvero molto allegro e colorato,  con le sue pareti ricoperte da un variopinto disegno etnico realizzato con centinaia di catenelle policrome di alluminio disposte a guisa di tenda e il Pata Azul, l’uccello marino delle Galápagos con le zampe azzurre che accoglie simpaticamente all’ingresso i visitatori. All’interno del padiglione il tema della biodiversità è sviluppato mediante una descrizione delle varie regioni dello stato sudamericano e una spiegazione dei prodotti tipici nazionali alla base delle differenti culture gastronomiche ecuadoregne. Alla fine del percorso, uscendo dal padiglione sulla destra, si trova il ristorante ecuadoregno, accessibile anche direttamente dall’esterno, sul lato sinistro della struttura. In realtà il ristorante dell’Ecuador non è un vero e proprio ristorante, ma un food corner a self service attrezzato con alcuni tavolini alti, qualche sgabello e poco più. Il menu è esposto all’esterno su un grande cartellone multicolore; una volta scelti i piatti ci si mette in coda alla cassa e, dopo aver pagato, si attende di essere chiamati dal passavivande della cucina per ritirare le pietanze ordinate.
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Aringa di Kaszubia dalla Polonia in Expo

La ricetta dell’Aringa di Kaszubia con cipolle e uva passa del ristorante polacco Villa Uphagena di Danzica in Expo

aringa di Kaszubia ricetta del ristorante polacco in Expo
aringa di Kaszubia la ricetta del ristorante polacco in Expo

Mancano poco più di due mesi a Natale ed è ormai tempo di pensare ai pranzi e alle cene di questo festoso periodo dell’anno. Come ogni anno, quando orde di parenti e amici affollano le nostre tavole, cerchiamo sempre di proporre piatti diversi dal solito, cibi particolari e ricette inusuali dai sapori intriganti, passando ore e ore su internet o sui grandi manuali di cucina alla ricerca di quell’idea geniale che renderà indimenticabile il nostro desco.
Quest’anno però abbiamo una nuova fonte dalla quale attingere qualche suggerimento in più per stupire gli ospiti con la nostra arte culinaria. I ristoranti di Expo, con le loro proposte gastronomiche così diverse, ci hanno infatti insegnato ad allargare i nostri orizzonti, facendoci conoscere nuovi sapori e nuove preparazioni. E così, questo Natale, lasceremo di stucco i nostri commensali con una ricetta veramente ottima e molto popolare nella regione di Danzica, l’Aringa di Kaszubia. Questa ricetta, molto semplice da realizzare, è in Polonia uno dei piatti tradizionali della vigilia di Natale, e noi ve la proponiamo proprio come viene preparata al ristorante Villa Uphagena di Danzica, gestore del ristorante del padiglione polacco in Expo.
Forza ragazzi, tutti in cucina per preparare questo delizioso antipasto!

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Ristorante svizzero in Expo 2015 Milano

La Svizzera è tutta da mangiare al ristorante svizzero in Expo

ristorante svizzero in Expo
ristorante svizzero in Expo

Confooderatio Helvetica“, il concept del padiglione della Svizzera, ha destato grande interesse nei visitatori di Expo 2015 Milano, centrando in pieno il tema della sostenibilità. Quando a maggio ha avuto inizio l’Esposizione Universale, le quattro grandi torri del padiglione erano ricolme rispettivamente di acqua, sale, caffè e mele, ma con il passare del tempo, permettendo ai visitatori di servirsene liberamente e non venendo mai ricostituita l’originaria quantità, le scorte si sono assottigliate fino a terminare del tutto, perlomeno nel caso delle mele e dell’acqua, a meno di 20 giorni dalla chiusura di Expo. In modo semplice ma molto incisivo il padiglione della Svizzera ha quindi sollevato e comunicato il problema della scarsità delle risorse non rinnovabili, facendo riflettere sull’insostenibilità di un consumo smodato e irresponsabile.
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Ferrari Spazio Bollicine, eccellenza italiana in Expo

Aperitivo e cena al Ferrari Spazio Bollicine, il luogo più glamour di Expo

Ferrari Spazio Bollicine nel Padiglione Eataly in Expo
Ferrari Spazio Bollicine nel Padiglione Eataly in Expo

È passato più di un secolo da quando Giulio Ferrari ebbe una di quelle geniali intuizioni che sono in grado di cambiare la storia. Con una lungimiranza fuori dal comune si rese conto che le calcaree terre dolomitiche, così ricche di sali, sarebbero state perfette per introdurre in Italia le uve Chardonnay, utilizzate da secoli in Francia per la produzione dello Champagne. Nel 1902 nacque così la Ferrari di Trento, passata poi negli anni ’50 alla famiglia Lunelli, che aveva da subito sposato la grande avventura di Giulio Ferrari, commercializzando i suoi vini nell’enoteca di proprietà. E ancora oggi, dopo più di 60 anni, la famiglia Lunelli, giunta alla terza generazione, guida con impegno e serietà la grande casa vinicola, una vera eccellenza italiana conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Nell’elegante Ferrari Spazio Bollicine, ristorante di design ospitato all’interno del padiglione Eataly, abbiamo incontrato Alessandro Della Penna, responsabile del progetto Ferrari in Expo, che ci ha guidati alla scoperta del locale e della sua offerta eno-gastronomica di grande qualità.
All’esterno, sulla porzione di terrazza che si affaccia sul Decumano ci colpisce subito il grande tavolo con inserti in resina disegnato da Renzo Piano in memoria delle vittime dell’11 settembre, un’opera d’arte realizzata dalla Riva 1920 con un legno Kauri della Nuova Zelanda, vecchio di 48.000 anni.
Ma quello che più affascina in questo ambiente glamour è la grande parete che riproduce una delle cantine di casa Ferrari, dove centinaia di bottiglie, con ancora i tappi a corona, attendono la sboccatura, mentre al centro un gigantesco monitor trasmette immagini di grandissimo impatto relative alla casa vinicola trentina. Su altri monitor è possibile invece vedere i fotogrammi inviati in real time da una delle vigne Ferrari o seguire il timelapse di un’intera annata, dalla prima vegetazione delle piante alla vendemmia.
Nel piccolo angolo di Trentino di Ferrari Spazio Bollicine è possibile degustare tutta la vasta produzione dell’azienda, partendo dall’ottimo Maximum Brut fino ad arrivare alle vere e proprie eccellenze, come il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore.
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Zuppa di porcini in fungo di pane

La ricetta originale lituana del Baravykiene, la zuppa di porcini in scodella di pane di segale

ricetta della zuppa di porcini ristorante Lituania in Expo
ricetta della zuppa di porcini ristorante Lituania in Expo

Anche se le temperature a Milano sono ancora gradevoli, come ogni anno è arrivato puntuale l’autunno, stagione di brume, rugiada e nebbie, ma soprattutto stagione di boschi dalle foglie incendiate di mille colori e di sottoboschi ricchi di funghi. È quindi ormai ora di incominciare a pensare a un menu più adatto alle fresche serate di ottobre e novembre, pietanza calde che si adattino a quell’atmosfera rilassata tipica delle nostre case, allietate dai ciocchi di legno che ardono nel caminetto.
La ricetta che vi proponiamo oggi è l’ideale per gustare in compagnia uno dei piatti più allegri e coreografici che abbiamo visto e assaggiato in Expo, si tratta della zuppa di porcini del ristorante della Lituania, servita in una divertente e insolita fondina di pane integrale di segale che assomiglia proprio a un fungo porcino gigante.
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Ristorante della Bielorussia Kali Laska in Expo

Alta cucina creativa con ingredienti tradizionali al ristorante della Bielorussia in Expo

ristorante della Bielorussia in Expo
ristorante della Bielorussia in Expo

Il padiglione della Bielorussia, con la sua collina erbosa tagliata a metà dalla ruota della vita, raffigura una specie di grande mulino ad acqua e porta in primo piano il grande problema del forte deficit idrico del paese. La carenza di acqua non permette infatti alla “Russia Bianca” di disporre di una grande varietà di prodotti agricoli e perciò la cucina nazionale è alquanto limitata, basata quasi esclusivamente su barbabietole, patate, panna acida, carne di maiale e pesce.
Il ristorante della Bielorussia Kali Laska è situato nella semisfera di destra del padiglione: una manciata di tavoli ben distanziati tra loro, in una saletta non tanto grande ma decisamente accogliente. Il Kali Laska è un locale semplice dal design essenziale in  stile nordico in cui dominano colori chiari, arredato privilegiando l’impiego di materiali naturali, dal legno di faggio di parquet, sgabelli e basi a forma di ruota della struttura dei tavoli, alle stuoie a graticcio che ricoprono le pareti.
Anche la mise en place è davvero molto gradevole: belle tovagliette, piatti dalle forme inconsuete e profumate piantine di rosmarino a far da centrotavola.
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10 aperitivi Expo da non perdere

Champagne, spumante, birra o cocktail per i migliori 10 aperitivi Expo

La moda tutta milanese dell’aperitivo ha traslocato sul Decumano in Expo e, con qualche piatto di rinforzo, può essere una valida alternativa a una cena completa, un po’ per ragioni di tempo a disposizione, sempre così presi dalla scoperta del mondo Expo e a volte, purtroppo, dalle lunghe code in alcuni padiglioni, un po’ perchè l’ape in Expo è sinonimo di una serata diversa dal solito, magari in compagnia dei nostri fidanzati o di un gruppo di amici.
Le proposte sono tante e molto varie, in grado di soddisfare qualsiasi gusto o preferenza, dallo champagne allo spumante italiano, dai cocktail ai freschi boccali di birra, quasi tutti i ristoranti e i corner del padiglioni offrono ai visitatori di Expo l’opportunità di gustare le proprie eccellenze. Noi ne abbiamo provati alcuni, forse i più rappresentativi, per realizzare questa nostra piccola guida dei 10 aperitivi Expo nella quale potrete sicuramente trovare qualche ottimo suggerimento. Come sempre le nostre proposte non vogliono essere una vera classifica, e quindi, i 10 aperitivi Expo sono presentati elencati per padiglione e food corner, in rigoroso ordine alfabetico.

Brasile
Proprio sotto la grande rete del padiglione, con ingresso diretto anche dalla parte posteriore dell’edificio, si apre il luminoso bar-ristorante del Brasile. Un lungo bancone e comodi divanetti in vimini dall’andamento sinuoso sono in attesa degli appassionati dei cocktail e in particolare dell’aperitivo.
Tra le tante possibilità, scritte con un gessetto bianco sulla grande lavagna alle spalle dei barman, o meglio, delle barman, noi abbiamo scelto un vero classico, il must brasileiro per eccellenza, la caipirinha.
Dopo aver fatto lo scontrino, la graziosa menina verdeoro, mette tutte le sue energie per shakerare gli ingredienti e prepararci un cocktail a dir poco generoso. Il risultato è eccezionale, il cocktail è perfetto, fresco, dissetante e riempie quasi completamente un grande bicchierone, praticamente una pinta di caipirinha!

10 aperitivi Expo caipirinha padiglione Brasile
10 aperitivi Expo caipirinha padiglione Brasile

 

Cosa si beve: diversi cocktail brasiliani
Prezzo: 10 euro
Dove: al pian terreno del padiglione. Continue reading

Ristorante della Repubblica Ceca in Expo

La Baita del Cacciatore, il ristorante della Repubblica Ceca in Expo

La Baita del Cacciatore ristorante della Repubblica Ceca in Expo
La Baita del Cacciatore ristorante della Repubblica Ceca in Expo

Il caldo estivo è ormai un ricordo sbiadito che quasi all’improvviso ha lasciato spazio alle giornate più corte e fresche portate dall’equinozio d’autunno. È quindi tempo di piatti caldi e corroboranti, di fumanti zuppe che evocano camini accesi e taverne tipiche nascoste tra le fronde di foreste incendiate dai brillanti colori autunnali. Dopo il lungo viaggio intorno al mondo e le cucine di terre calde e lontane è ora di tornare verso la cara e vecchia Europa. Così, guidati più dall’istinto che da una vera e propria conoscenza diretta, saliamo al secondo piano del padiglione ceco in Expo ed entriamo nella zona riservata al ristorante della Repubblica Ceca, La Baita del Cacciatore, scoprendo un locale molto caratteristico, un luogo tranquillo e accogliente dove rilassarci e assaggiare con la dovuta calma i piatti tradizionali della cucina ceca proposti in menu.
La Baita del Cacciatore richiama ovunque i temi della caccia e della selvaggina, grandi tradizioni nazionali in Repubblica Ceca, dai pregevoli lampadari in cristallo che riproducono insolite corna di cervo, alle stampe con scene di arte venatoria. Sulla grande parete di fondo sono disegnate sagome stilizzate degli animali del bosco che spuntano tra vasi di pini, pinetti e pino mugo. Un paio di grandi corna di cervo sono appese anche alla parete, proprio all’ingresso del ristorante.
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Food Truck Nation, lo street food targato USA

I vendutissimi burgers americani con Astice e Black Angus del Food Truck Nation in Expo

USA pavilion in Expo
USA pavilion in Expo

Gli Stati Uniti hanno basato quasi tutta la comunicazione istituzionale del proprio padiglione Expo sul cibo. Non a caso il tema scelto, “American Food 2.0: uniti per Nutrire il Pianeta“, si sviluppa partendo dalla forma del padiglione, che richiama i grandi granai USA, all’avveniristico orto verticale posto sulla parete esterna.

Orto verticale USA pavilion in Expo
Orto verticale USA pavilion in Expo

Il grande padiglione degli Stati Uniti ha portato un po’ di American Dream dentro Expo. Il viaggio on the rood inizia all’ingresso del padiglione, dove la passerella in legno è stata costruita utilizzando le assi del lungomare di Coney Island e termina con il Food Truck Nation, l’ampio spazio dedicato alla ristorazione a pochi passi dall’uscita posteriore.
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Dolci tradizionali dai padiglioni Expo

Guida ai migliori dolci tradizionali di Expo in un piccolo giro del mondo

Torte, dolcini e dolcetti di ogni foggia e natura, ma anche gelati e particolari dolci al cucchiaio, l’arte pasticcera è presente in Expo con proposte davvero ricche e variegate. Due sono i filoni principali: la seducente pasticceria medio-orientale e la grande tradizione dolciaria mitteleuropea, ma non mancano di certo proposte interessanti anche dagli altri paesi del mondo. E così, dopo aver narrato l’irresistibile bontà dell’originale pesciolino coreano, i sapori insoliti della trilogia di dolcezze dell’Angola e il gusto festoso del Buñuelos de feria messicano, ecco quindi la nostra piccola guida ai migliori dolci tradizionali dai ristoranti dei padiglioni nazionali Expo. Come di consueto, per non far torto a nessuno, l’elenco non è basato sulle nostre preferenze personali ma è presentato in rigoroso ordine alfabetico.

Austria
Immerso in una natura incontaminata, nella gradevole riproduzione di una porzione di bosco e sottobosco delle Alpi, il food corner dell’Austria offre ai visitatori di Expo la possibilità di gustare alcuni tra i dolci più tradizionali del piccolo grande paese alpino. Tra l’altro il tema del bosco è declinato in ogni aspetto del padiglione più green di tutta Expo, dal percorso di visita alla cucina, e anche i dessert evocano proprio i profumi e i sapori di questo prezioso bioma. La scelta è però alquanto difficile, Apfelstrudel, Wiener Sacherschnitte o Buchteln? Dopo un po’ di indecisione, optiamo per l’Apfelstrudel, ovvero lo Strudel di mele, il migliore mai assaggiato sinora, fresco, sostanzioso, ma anche particolarmente leggero, magnificamente decorato con due quenelle di soffice panna montata, fragoline di bosco, qualche gheriglio di noce e una fantastica composta di mirtilli.

Dolci tradizionali Apfelstrudel padiglione Austria in Expo
Dolci tradizionali Apfelstrudel padiglione Austria in Expo

Completamente estasiati da questo primo assaggio non abbiamo potuto resistere al dolce richiamo del Buchteln, una focaccina dolce di pasta lievitata, fragrante e leggera, ripiena di marmellata di albicocche, ricoperta da una meravigliosa crema di vaniglia e guarnita con un delizioso ragù di albicocche.
Da sottolineare che entrambi i dolci escono quotidianamente dal forno del padiglione austriaco grazie dell’abile maestria dello Chef Pâtissier Nino Gullo.
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