Massimo Sacco, intervista al sommelier di Monaco

I preziosi consigli dello Chef sommelier Massimo Sacco per neofiti e appassionati di vino

Intervista a Massimo Sacco Chef sommelier in Expo
Intervista a Massimo Sacco Chef sommelier in Expo

Non esiste bevanda al mondo con una storia più lunga e interessante del vino. Secondo la Genesi sarebbe stato Noè a piantare la prima vigna dopo il Diluvio Universale, ma sulla base dei ritrovamenti archeologici, si può affermare che il vino era già prodotto 10000 anni fa. Fino ai tempi dell’Impero romano si trattava però di una bevanda amara, molto alcolica e densa che andava tagliata con l’acqua e resa più gradevole al gusto aggiungendo miele e spezie. Solo nel Medioevo, grazie al prezioso contributo dei monaci benedettini, miglioreranno le tecniche di produzione e si incomincerà a produrre del vino molto simile a quello presente oggi sulle nostre tavole.
Queste le origini della bevanda più conviviale di sempre, ma lo sapevate che in Expo avete la possibilità di conoscere una vera autorità in materia, uno degli Chef Sommelier più conosciuti e apprezzati a livello mondiale? Massimo Sacco, ligure di Sanremo, classe 1966, oltre a essere il Restaurant Manager e Chef Sommelier per il prestigioso ristorante Nobu di Monte Carlo, è infatti attualmente il Restaurant Manager del Bistro Fairmont, il ristorante del padiglione del Principato di Monaco in Expo. Ambassador C, oltre a partecipare attivamente a diversi Wine Tours in giro per il mondo, Massimo Sacco, insieme all’importatore di vini Bradley Mitton, è anche l’organizzatore del Rivini International Wine Festival, l’importante manifestazione dedicata alla promozione dei grandi vini del Principato di Monaco, delle riviere italiane e francesi che si terrà a maggio 2016 a Ventimiglia. Completiamo il suo profilo di prim’ordine, aggiungendo che Massimo parla correntemente italiano, inglese, francese e spagnolo, è uno dei 300 giudici accreditati per la rivista britannica Decanter, probabilmente la più autorevole a livello mondiale, si dedica con passione anche alla pubblicazione di articoli e recensioni sul suo blog Vini e Terroir e amministra il gruppo facebook Glocal vini e terroir destinato agli appassionati del mondo del vino.
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Falafel con salsa Tahina, la ricetta del Bahrain

Tutta la semplicità e il gusto dei Falafel alla moda del padiglione del Bahrain in Expo

I falafel della chef Erinna Marciano del ristorante del Bahrain in Expo
I falafel della chef Erinna Marciano del ristorante del Bahrain in Expo

Nel nostro piacevole girovagare tra tutti i ristoranti di Expo abbiamo incontrato una varietà di gusti e sapori veramente eccezionale. In ogni padiglione abbiamo scoperto piatti molto diversi, basati su tradizioni culinarie provenienti da ogni angolo del globo. Ma c’è una pietanza che ricorre frequentemente in quasi tutti i menu dei paesi medio-orientali, anche se, ovviamente, ogni chef la prepara in un modo leggermente diverso dagli altri. Stiamo parlando dei Falafel, le piccole gustosissime polpette di ceci o di fave accompagnate quasi sempre con l’immancabile salsa Tahina, sicuramente uno dei piatti vegani più conosciuti e apprezzati delle cucine medio-orientali.
I falafel sono un piatto molto semplice da preparare, ma di sicuro successo sulle nostre tavole italiane. Oggi vi proponiamo la ricetta originale dei falafel del ristorante del Bahrain, a nostro parere i migliori falafel di tutta l’Expo, gentilmente scritta per il nostro blog in expo.it da Erinna Marciano, la chef più bella di tutta l’Expo, oltretutto bravissima in cucina, che ogni giorno ci delizia con i suoi piatti freschi e profumati.
E allora forza ragazzi, è tempo di mettersi al lavoro!
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Ristorante della Turchia in Expo

Le coinvolgenti atmosfere del Bosforo al ristorante della Turchia

Padiglione della Turchia in Expo
Padiglione della Turchia in Expo

Probabilmente non ci sono al mondo luoghi più ricchi di storia, fascino e cultura della Turchia. Una terra di confine che spazia tra due continenti, culla della civiltà nel passato e crocevia di differenti culture ancora ai giorni nostri.
Il padiglione turco in Expo è aperto su tre lati, si sviluppa integralmente al pian terreno, richiamando la forma di un melograno stilizzato, e rispecchia tutta questa magica atmosfera.
Il ristorante della Turchia, riparato dall’ombra dei platani e dal tetto della struttura, è posto al centro del padiglione, circondato da coloratissime bouganville, chioschi, aree mercato, simpatiche e variopinte poltrone a forma di fez e da un piccolo gazebo con al centro una splendida fontana ottomana: un fantastico posticino per riposarsi un poco e magari assaporare un dolcetto turco, durante un rapido stop & go.
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Ristorante angolano in Expo 2015

I profumi e i colori della cucina meticcia di Elsa Viana chef del ristorante angolano

ristorante angolano in Expo
ristorante angolano in Expo

Il padiglione dell’Angola, paese ricchissimo di risorse naturali, è un tripudio di prodotti della natura, essenze arboree e fiori; grazie a un clima e a un’ubicazione geografica particolarmente favorevoli, questa terra dell’Africa centro-occidentale si caratterizza proprio per una vegetazione rigogliosa e una grande biodiversità sia terrestre sia marina. Giunti all’ultimo piano del padiglione, prima di varcare la soglia del ristorante angolano, si apre alla nostra vista una magnifica terrazza con grandi fioriere bianche contenenti innumerevoli specie della flora angolana, scelte con somma perizia per garantire una fioritura continua, con un susseguirsi di nuovi colori e profumi durante tutto il semestre di Expo.
Il ristorante gastronomico angolano è proprio ospitato su questa terrazza fiorita, tra l’altro una delle più alte di Expo, dalla quale si gode una splendida vista sul Decumano e sullo skyline di Milano. In lontananza svetta la Torre Isozaki di Allianz nel nuovo quartiere di CityLife, il grattacielo più alto della città edificato nell’area occupata un tempo dalla Fiera Campionaria, dove, tra l’altro, nel 1906 sorgevano alcuni padiglioni della Prima Esposizione Universale organizzata a Milano.
Sulla terrazza ci sono fiori ovunque, di ogni foggia e colore, un mix perfettamente riuscito di orto-giardino, un piccolo angolo di Angola magistralmente riprodotto in Expo: palme, geranei azzurri parigini, cereali, peperoncini, pareti allestite con veri e propri giardini verticali e una bellissima bouganvillea che scende verso la parte centrale del padiglione.
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Ristorante Bésame Mucho, baciami ancora Messico!

A tavola con l’alta cucina messicana dello chef Alejandro Santander al ristorante Bésame Mucho in Expo

Ristorante Bésame Mucho Padiglione del Messico in Expo
Ristorante Bésame Mucho Padiglione del Messico in Expo

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E così, proprio come canta Antonello Venditti, dopo il nostro “immenso” giro del mondo in Expo, a distanza di un mese dalla nostra recensione, siamo tornati sulla terrazza messicana al ristorante Bésame Mucho, per confermare che il nostro coup de foudre non era solo un fuoco vacuo, ma vero amore. Alejandro Santander ha infatti conquistato a tal punto la nostra fiducia che, senza neppure aprire il menu, decidiamo di affidarci alle sue proposte gastronomiche di alta cucina messicana contemporanea. Scopriremo solo in seguito che lo chef del Bésame Mucho ci proporrà, in un vero e proprio viaggio nella storia gastronomica del suo paese, reinterpretata con gusto contemporaneo, piatti tratti dal menu ordinario, da quello degustazione e dalla carta del mezzogiorno, una sorta di antologia della sua cucina che, credetemi, vi farà toccare le alte vette della gastronomia.
Scomparso quindi il menu al tavolo, mentre attendiamo pieni di curiosità il primo antipasto, Carlo Bosio, bravissimo e infaticabile restaurant manager, ci porta due splendide coppe di margarita, il pane e l’immancabile salsina di pomodoro super piccante. Carlo ci spiega, tra l’altro, che la raffinata cucina messicana contemporanea, sana, bilanciata e completa da un punto di vista nutrizionale, affonda le proprie radici in un passato ricco di tradizione, ma guarda al futuro con grande creatività.
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Ristorante del Qatar in Expo 2015 Milano

La cucina fresca e speziata del ristorante del Qatar

Jefeer padiglione Qatar in Expo
Jefeer padiglione Qatar in Expo

Il gigantesco jefeer, il cesto tradizionale qatariota, svetta alto sopra il padiglione del Qatar in Expo, simboleggiando l’intreccio tra innovazione e tradizione. Protetto dall’enorme cesto e dall’imponente struttura dell’edificio, il ristorante del Qatar trova spazio sotto un bel porticato al pian terreno, al riparo dal caldo sole estivo e dalle piogge autunnali.
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Ristorante omanita Al’Sablah in Expo

La cucina speziata e profumata del ristorante omanita

Al'Sablah ristorante omanita in Expo
Al’Sablah ristorante omanita in Expo

Il  Sultanato dell’Oman è l’ultimo padiglione nazionale affacciato sul Decumano, agli estremi confini est dell’Expo, praticamente a due passi da Milano. La grande e imponente struttura sembra una vera cittadina omanita, parzialmente inglobata in una collina di rocce desertiche. Tutta la costruzione, che richiama le architetture tipiche del sultanato, è davvero molto suggestiva, soprattutto al calar della sera, e comprende al suo interno un bel ristorante e un piccolo juice bar. Il ristorante dell’OmanAl’Sablah” è diviso in due zone, una esterna, molto caratteristica e di grande impatto: ampi tavoli con copertura a baldacchino, deliziosamente ambientati tra altissime palme e giochi d’acqua, proprio come in un’accogliente oasi nel deserto della Penisola arabica.
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Café Fairmont, il bon ton della Riviera in Expo

La gestione impeccabile di Café Fairmont Monte Carlo per Bistro, il ristorante del padiglione del Principato di Monaco

Café Fairmont ristorante padiglione Monaco in Expo
Café Fairmont ristorante padiglione Monaco in Expo

A volte è difficile spiegarne il perchè, sarà per quell’atmosfera tranquilla, per quell’eleganza innata e mai ostentata e per il senso di ospitalità delle persone che ci lavorano, ma ci sono ristoranti dove ci si sente da subito a casa. E il ristorante Bistro del Padiglione Monaco in Expo per noi è proprio uno di questi luoghi. All’interno, in un’atmosfera sobria ma chic, trovano posto pochi tavoli quadrati di dimensione generosa,  ben apparecchiati  e ben distanziati tra loro;  davanti al padiglione, un elegante déhors per un aperitivo o per cenare all’aperto.
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Madrouba Bahraini, dal Bahrain in Expo

Il pollo c’è ma non si vede, la ricetta del Madrouba dal ristorante del Bahrain

Madrouba ristorante del Bahrain in Expo
Madrouba ristorante del Bahrain in Expo

C’era una volta un pollo, ma adesso non c’è più… Potrebbe iniziare così la presentazione della ricetta del Madrouba, il piatto di oggi del nostro Expo Ricettario. Sì, perchè del pollo nel piatto, apparentemente, non c’è neppure l’ombra, pur essendone l’ingrediente principale.
Tra i piatti più strani e particolari di tutta Expo, forse il meno conosciuto è proprio il Madrouba del ristorante del padiglione del Bahrain. In questo piccolo ma rigoglioso micro-habitat, accolti con grande cortesia da Francesco, Laura e Marco, è possibile assaggiare questa pietanza veramente molto strana, lontana anni luce dalla nostra tradizionale cucina occidentale. Come ci spiega Erinna, la giovane ma bravissima chef del ristorante, nella preparazione del Madrouba, per motivi di ordine religioso e culturale, il pollo viene letteralmente disintegrato, eliminando qualsiasi minima parte che non sia la carne. Dopo averlo ridotto in poltiglia, il volatile viene mischiato con il riso, tutt’altro che al dente, le verdure e aromatizzato con tante spezie: ne risulterà una crema dagli inebrianti profumi e complicati aromi. Una volta superata la probabile esitazione iniziale e dopo aver timidamente assaporato le prime cucchiaiate, magari ad occhi chiusi, ci si tufferà, rapidi e decisi come Tania Cagnotto, in un mondo gastronomico medio-orientale senza confini.
E allora, via verso nuove avventure culinarie, tutti ai fornelli, ma armatevi di tantissima pazienza perchè, se la preparazione del Machboos del Qatar era lunga, quella del Madrouba lo è ancora di più!
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Ristorante polacco di Villa Uphagena in Expo

Cenare in una cassetta delle mele al ristorante polacco in Expo

ristorante polacco Expo
ristorante polacco in Expo

La Polonia è un paese che ha puntato molto sui suoi prodotti tipici, sia per l’architettura del padiglione Expo, sia nell’offerta gastronomica del proprio ristorante. Le cassette delle frutta sono infatti l’elemento decorativo che ricopre e contraddistingue questo edificio squadrato e le mele, frutto coltivato in grande quantità in patria, sono un tema ricorrente declinato anche sulla bellissima terrazza.
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