Cenare in una cassetta delle mele al ristorante polacco in Expo

La Polonia è un paese che ha puntato molto sui suoi prodotti tipici, sia per l’architettura del padiglione Expo, sia nell’offerta gastronomica del proprio ristorante. Le cassette delle frutta sono infatti l’elemento decorativo che ricopre e contraddistingue questo edificio squadrato e le mele, frutto coltivato in grande quantità in patria, sono un tema ricorrente declinato anche sulla bellissima terrazza.

E dopo esserci inerpicati lunga la erta e interminabile scala delimitata da alti muri costruiti con le cassette della frutta, alla nostra sinistra, come per magia, si apre la splendida terrazza polacca. Un piccolo sentiero tortuoso si snoda tra piante di melo che fanno ombra a un rilassante e rigoglioso giardino con tantissimi fiori e piantine profumate. Il canto degli uccellini, le variopinte farfalle e la musica classica diffusa dagli altoparlanti creano un’atmosfera di grande relax e le alte pareti perimetrali a specchio danno l’illusione che lo spazio sia amplificato. Bellissima scenografia, peccato solo non ci sia qualche panchina per lasciarsi cullare da questo meraviglioso micro-habitat.

Ridiscesi al pian terreno, proprio sul fronte del padiglione ci aspetta l’ingresso del ristorante polacco. In un gradevole ambiente arredato con uno stile nordico piuttosto essenziale, una ventina di tavoli disposti su due file allineate ci attendono per gustare le prelibatezze di questo accogliente padiglione. Ci sediamo in un angolo, con vista verso i muri portanti dell’edificio, tanto che ci sembra davvero di cenare accomodati in un’enorme cassetta delle mele. Mentre un gentilissimo cameriere, unico italiano di tutto il personale, ci spiega che la gestione del locale è stata affidata al rinomato ristorante Villa Uphagena di Danzica, leggiamo il menu e prendiamo informazioni sulle bevande tipiche polacche che potremmo assaggiare.
Decidiamo di accompagnare la nostra cena con un calice di vino bianco e un Dobronski Cydr, il sidro, una specie di vino ottenuto dalla fermentazione delle mele. Il sapore è molto particolare, all’inizio sembrerebbe più adatto a un consumo fuori dai pasti, ma scopriremo ben presto che si lega al cibo tipico proposto in menu.

Il primo antipasto è un’Aringa di Kaszubia con uva passa. Il piatto è veramente convincente, l’aringa è molto buona e non è affatto salata, disposta su una fettina di pane nero con un gustoso contorno di pomodori passati in padella, la salsa all’uva passa e guarnita con una fogliolina di prezzemolo.

Un ottimo inizio al quale segue un Carpaccio di barbabietola con semi di zucca. Le sottili fettine di barbabietola sono impreziosite da una cascata di rucola e scaglie di formaggio e insaporite dai semi di zucca. Un piatto molto fresco, estivo e poco calorico.

Passiamo a un primo piatto caldo, una Crêpe di verdure con salsa all’aneto. La crespella è ben cotta e il ripieno abbondante. La crema all’aneto è molto profumata e rende la crêpe ancora più appetitosa.

Il piatto forte della nostra cena al ristorante polacco è il Filetto di pesce in crema di funghi porcini con cipolla. Il secondo è sostanzioso e l’accoppiata pesce-funghi alquanto azzeccata. La crema di funghi rende più morbido il salmone e gli conferisce un sapore più deciso. Inoltre, il piatto è ben presentato con una guarnitura di verdure e prezzemolo.

Il ristorante polacco in Expo è promosso quindi a pieni voti: un piccolo locale raccolto in stile minimal-nordico, gradevole e accogliente, i piatti relativamente semplici, ma ben realizzati e proposti a un prezzo decisamente abbordabile, e soprattutto la grande gentilezza delle persone fanno di questo ristorante una delle più belle sorprese in Expo.
Alziamo le forchette, si vota!
Locale: semplice ma curato, 8.
Servizio: cortesia polacca, 8.
Lingue parlate: italiano, inglese, polacco, 8.
Menu: buona scelta di piatti tipici, 8.
Cucina: tipica polacca, molto buona, 8.
Conto per 2: 38 euro per due antipasti, un primo, un secondo, un sidro e un calice di vino.
Fascia di prezzo: medio/bassa.
Rapporto qualità prezzo: ottimo, 9.