I profumi e i colori della cucina meticcia di Elsa Viana chef del ristorante angolano
Il padiglione dell’Angola, paese ricchissimo di risorse naturali, è un tripudio di prodotti della natura, essenze arboree e fiori; grazie a un clima e a un’ubicazione geografica particolarmente favorevoli, questa terra dell’Africa centro-occidentale si caratterizza proprio per una vegetazione rigogliosa e una grande biodiversità sia terrestre sia marina. Giunti all’ultimo piano del padiglione, prima di varcare la soglia del ristorante angolano, si apre alla nostra vista una magnifica terrazza con grandi fioriere bianche contenenti innumerevoli specie della flora angolana, scelte con somma perizia per garantire una fioritura continua, con un susseguirsi di nuovi colori e profumi durante tutto il semestre di Expo.
Il ristorante gastronomico angolano è proprio ospitato su questa terrazza fiorita, tra l’altro una delle più alte di Expo, dalla quale si gode una splendida vista sul Decumano e sullo skyline di Milano. In lontananza svetta la Torre Isozaki di Allianz nel nuovo quartiere di CityLife, il grattacielo più alto della città edificato nell’area occupata un tempo dalla Fiera Campionaria, dove, tra l’altro, nel 1906 sorgevano alcuni padiglioni della Prima Esposizione Universale organizzata a Milano.
Sulla terrazza ci sono fiori ovunque, di ogni foggia e colore, un mix perfettamente riuscito di orto-giardino, un piccolo angolo di Angola magistralmente riprodotto in Expo: palme, geranei azzurri parigini, cereali, peperoncini, pareti allestite con veri e propri giardini verticali e una bellissima bouganvillea che scende verso la parte centrale del padiglione.
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