Chicken Machboos, dal Qatar in Expo

La ricetta del Chicken Machboos del ristorante del Qatar

ricetta chicken machboos ristorante del Qatar in Expo
ricetta Chicken Machboos ristorante del Qatar in Expo

Dopo il freschissimo Tabbouleh al limone e prezzemolo, un versatile antipasto-primo piatto adatto anche a vegani e vegetariani, vi proponiamo oggi un’altra ricetta del ristorante del Qatar in Expo. Ed è quindi la volta di un bel piatto unico, veramente molto appetitoso e completo da un punto di vista nutrizionale. Si tratta del Chicken Machboos, ovvero Pollo e riso con spezie,  che ci è particolarmente piaciuto perchè le carni del pollo acquisiscono con la cottura un sapore molto particolare, senza che il piatto diventi però troppo forte e speziato. Le origini del Chicken Machboos pare siano da attribuire al vicino Regno del Bahrain, ma il piatto, con le sue differenti interpretazioni e varianti nazionali, è ormai molto diffuso in tutti i paesi che si affacciano sul Golfo Persico.
Mettiamo le mani avanti e ve lo diciamo subito: la preparazione del Chicken Machboos è assai lunga e laboriosa, innanzitutto perchè gli ingredienti sono davvero tanti e, considerato che alcuni sono piuttosti insoliti per i negozi alimentari italiani, vi dovrete impegnare in una specie di caccia al tesoro per reperirli tutti quanti.
Un suggerimento molto utile però arriva direttamente dallo chef del Qatar che ci ha consigliato di provvedere a moltiplicare le dosi e surgelare tutto il composto non utilizzato nell’immediato,  ovviamente riso e pollo esclusi. Et voilà, la volta successiva preparare il Chicken Machboos sarà davvero un gioco da ragazzi! Facile e veloce come bere un bicchier d’acqua.
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Zen Express, street food a 5 stelle in Expo

Lo street food corner di Zen Express conquista i visitatori di Expo

Zen Express street food truck in Expo
Zen Express street food truck in Expo

Qualche sera fa abbiamo fatto uno strappo alla regola e, anzichè cenare in uno dei nei vari ristoranti di Expo, dopo averne sentito parlare benissimo proprio da tutti, e affidandoci quindi alla saggezza popolare della famosa locuzione latina “Vox populi, vox Dei“, siamo andati a provare con due amici lo street food dello Zen Express. Questo piccolo street food corner si trova proprio dietro al padiglione dell’Angola, con una “succursale” nei pressi del padiglione della Cina. Lo spazio per sedersi non è tantissimo, in quanto i 4 tavoloni e le panche in legno sono in condominio e da condividere quindi con altri due food truck, ma la location è molto tranquilla, con un grazioso praticello da un lato, un braccio del canale Villoresi dall’altro e, soprattutto, ben lontana dal caotico Decumano.
Lo Zen Express nasce da una brillante intuizione e dalla lungimiranza di Luigi-san, l’imprenditore cinese titolare di una nota azienda di import-export milanese, che ha voluto proporre all’Esposizione Universale di Milano alcuni piatti giapponesi ancora poco conosciuti in Italia, ma già molto apprezzati dai veri foodies.
Le gestioni dei due corner in Expo sono state affidate rispettivamente ad Andrea e a Enzo-san, italiano di nascita, ma orientale inside per esperienze lavorative e di vita. Dopo un lungo affiancamento agli chef giapponesi Matzubara-san, titolare del ristorante Ryukishin di Osaka, Kita-san e Kuno-san, che sono rimasti a Expo fino a metà luglio, Enzo ha ora la responsabilità e l’onore di cucinare per i visitatori uno tra i piatti giapponesi più tradizionali e meno conosciuti in Italia, il Ramen. Questi noodles in brodo sono originari della Cina, ma è solo grazie alla rivisitazione della ricetta secondo la fine arte culinaria dei giapponesi che questo piatto ha raggiunto le vette della gastronomia orientale.
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Terrazze ristorante, giardini e affini in Expo

La top ten di terrazze ristorante, giardini e locali per cenare en plein air in Expo

Il gran caldo torrido delle passate settimane sembra essere ormai solo un ricordo sbiadito, il clima in Expo è ora assai gradevole ed  è perciò giunto il momento di tornare all’aria aperta per una bella cena sulle terrazze ristorante o nei giardini dei padiglioni. Ecco quindi una panoramica dei nostri 10 ristoranti Expo preferiti per una pausa gastronomica open air: 5 locali al pian terreno, riparati dal sole da portici, ombrelloni, tetti o tettoie e 5 bellissime terrazze all’ultimo piano dei padiglioni.
Partiamo dai ristoranti che trovano spazio nei giardini e sotto i portici dei padiglioni e come sempre li presentiamo in rigoroso ordine alfabetico e non di preferenza, proprio per non far torto a nessuno.

Bahrain
Il ristorante del Bahrain è un luogo molto accogliente e fresco, all’ombra del padiglione integralmente bianco per meglio riflettere i raggi solari. La piccola oasi bahrainita, circondata da una bella varietà di piante da frutto quali fichi, fichi d’india, agrumi, melograni e viti, ricostruisce alla perfezione il bioma desertico e lungo i 6 mesi di Expo stiamo vedendo live le fruttificazioni delle varie essenze.
Protetto dalle fronde di altissime palme da dattero, il ristorante del Bahrain è il posto ideale per un pranzo leggero, magari accompagnato da freschissimi estratti di frutta preparati al momento. Da non perdere assolutamente i gelati: ottimi e dagli insoliti gusti di rosa, zafferano, mango, dattero e fico nero.

Cucina: medio-orientale, fresca, speziata.
Dove: piano terra all’interno del padiglione.
Prezzo: medio/basso
Info: www.facebook.com/bahrainpavilion2015

Bahrain terrazze ristorante e locali all'aperto in Expo
Bahrain terrazze ristorante e locali all’aperto in Expo


Iran

Molto particolare e suggestivo è il ristorante dell’Iran, posto sotto un porticato al pian terreno del grande padiglione fiorito. Tra fontanelle e piccole piscine, cullati dalla sola musica dell’acqua, è possibile assaggiare una grande varietà di piatti speziati e profumati della tradizione iraniana, cucinati magistralmente e presentati con grande cura su bellissimi piatti decorati.
La scelta in carta è molto ampia, con tante pietanze adatte anche a un pubblico vegetariano. Se però siete amanti del caviale, rimarrete delusi: al ristorante dell’Iran non ne servono. Continue reading

Ristorante iraniano in Expo 2015

Atmosfera da mille e una notte nel ristorante iraniano in Expo

ristorante iraniano in Expo
ristorante iraniano in Expo

Quasi alla fine del Decumano, tra padiglioni alti e imponenti ne incontriamo uno meno appariscente, più basso e dalla forma affusolata che richiama poeticamente le tende del deserto gonfiate dal vento. Si tratta del padiglione dell’Iran. Il percorso espositivo è molto scenografico e si snoda, leggermente in salita, tra innumerevoli fioriere triangolari che contengono ogni specie di piante, dalle erbe aromatiche ai fiori multicolori. Dall’apice del padiglione, una scala a chiocciola ricoperta da un bellissimo e profumato roseto, conduce invece all’ingresso della zona dedicata al ristorante e al pavilion market.
La sala del ristorante iraniano è davvero particolare e ricca di fascino, una sorta di portico coperto con piccoli tavoli tutti all’intorno e al centro tre piscine. Il luogo è molto tranquillo e la calma e il silenzio sono rotti solo dallo zampillare dell’acqua.
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Kashk-e-Bademjan dall’Iran in Expo

La ricetta del Kashk-e-Bademjan, un ottimo antipasto iraniano

Kashk-e-Bademjan la ricetta dal padiglione dell'Iran in Expo
Kashk-e-Bademjan la ricetta dal padiglione dell’Iran in Expo

Oramai l’avrete capito, la cucina medio-orientale, con il suo copioso e sapiente uso di differenti spezie, è senza dubbio tra le nostre preferite.
In Expo una delle migliori espressioni di questa cucina profumata e seducente è sicuramente la variante raffinata del ristorante dell’Iran, tra l’altro uno dei luoghi più tranquilli e gradevoli di tutto il sito espositivo, dove sarete coccolati dal rilassante rumore dell’acqua che zampilla nelle tre piccole piscine al centro del locale.
Tra i diversi piatti in carta, il Kashk-e-Bademjan, uno degli antipasti persiani più conosciuti e apprezzati, ci ha piacevolmente sorpresi con il suo gusto insolito e davvero particolare. Il Kashk-e-Bademjan è uno sformato di melanzane, Bademjan sono infatti le melanzane in farsi, la lingua ufficiale dell’Iran, aromatizzato con il Kashk, uno yogurt fermentato tipico del medio-oriente.
E allora come non chiedere alla gentilissima Meetra, che segue la comunicazione del padiglione iraniano, l’originale ricetta di questa particolarissima preparazione per il nostro Expo ricettario? Detto, fatto ed ecco a voi, direttamente dall’Iran, la ricetta di questo buonissimo antipasto!
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Ristorante messicano Bésame Mucho in Expo

Aperitivo e cena al Bésame Mucho, il ristorante messicano in Expo

ristorante messicano Besame Mucho in Expo
ristorante messicano Besame Mucho in Expo

Al padiglione del Messico ci sono due punti di ristoro, il ristorante gastronomico Bésame Mucho in terrazza e il Tacos bar al pian terreno, già famoso in tutta Expo per lo strepitoso Margarita di Panchito, barman di prima categoria. Come non assaggiare allora uno dei suoi cocktail in attesa del tavolo al ristorante? Ci presentiamo al bancone, dove ci accoglie Leo che, con il suo sorriso aperto, trasmette tutta l’allegria del paese americano e, dopo aver fatto lo scontrino, Panchito, vero messicano che non parla una parola di italiano, si mette all’opera. Con grande professionalità e maestria shakera tequila, triple sec, succo di lime e ghiaccio, per dar vita alla più allegra e spensierata bevanda estiva. Pochi minuti e il Margarita è pronto, Panchito lo versa nel Martini glass guarnito con una fettina di lime, dopo aver cosparso l’orlo con sale e un mix di mezcal e peperoncino. Il cocktail è semplicemente perfetto, fresco, alcolico il giusto e incredibilmente squisito. Ringraziamo Panchito nella sua lingua madre, attingendo faticosamente alle poche reminiscenze derivanti da un nostro recente corso di spagnolo: “¡Muchas gracias Panchito, este es el Margarita mejor de todo el mundo!”. Panchito sorride e risponde “¡De nada!” Bene, allora visto  che Panchito ha capito il nostro claudicante sforzo, vorremmo continuare la conversazione, ma si sta facendo tardi e il nostro tavolo ci aspetta al ristorante.
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Tabbouleh al limone e prezzemolo, il Qatar in Expo

La ricetta del Tabbouleh al limone e prezzemolo del ristorante del Qatar in Expo

Tabbouleh  al limone e prezzemolo del ristorante del Qatar in Expo
Tabbouleh al limone e prezzemolo del ristorante del Qatar in Expo

Dopo la breve tregua più o meno rinfrescante dello scorso fine settimana, in questi giorni l’anticiclone africano sta sferrando  un nuovo attacco a colpi di ondate di calore. L’estate di Expo è decisamente caratterizzata da un clima torrido e per affrontare le lunghe camminate su e giù per il Decumano si impone quindi la scelta di cibi leggeri e digeribili, ma con un adeguato apporto calorico. A tal proposito l’insalata di Tabbouleh al limone e prezzemolo del ristorante del Qatar è probabilmente uno dei piatti più freschi ed estivi, ma al contempo nutrienti, di tutta Expo.
Il piatto ci è piaciuto così tanto che, dopo aver scoperto che il ristorante del padiglione del Qatar è gestito con grande professionalità dalla Mosimann’s di Londra, abbiamo chiesto a Philipp Mosimann, sempre molto cortese e disponibile, la ricetta di questo eccezionale piatto unico. Ed ecco quindi, direttamente da Claude Jarczyk, il primo Chef Italia di Mosimann’s, l’originale ricetta del piatto del Qatar.
Se poi desiderate una pietanza più ricca potete aggiungere all’insalata di contorno del vostro tabbouleh  striscioline di peperone rosso, mandorle affettate, scorze di arancia e uvetta, proprio come nel piatto del ristorante del Qatar.
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Il gelato di Massimo Conti in Expo

Tutti i gusti tradizionali o insoliti del miglior gelato di Expo: il gelato di Massimo Conti

Il gelato di Massimo Conti in Expo
Il gelato di Massimo Conti in Expo: Massimo e la moglie Luisella

Come ci racconta Massimo Conti, durante la nostra intervista nel suo dolce regno in Expo al Padiglione di Israele, la storia del gelato è una delle più affascinanti che si possa narrare in tema di food&beverage. Le sue origini risalgono infatti ai tempi più remoti, quando assiri, cinesi e arabi crearono il primo sorbetto artigianale a base di frutta, miele e neve. Ma solo nel ‘600 un italiano, Procopio dei Coltelli, francesizzato in Procope de Couteaux, inventò il primo vero gelato come lo conosciamo noi oggi, deliziando la corte di Francia prima e, successivamente, nel suo locale parigino, tutti i grandi protagonisti della storia e della cultura francese, da Robespierre a Napoleone, da Diderot a Voltaire. Tra l’altro, a distanza di oltre 300 anni, il Café Le Procope è ancora aperto a Parigi sulla Rive Gauche  in rue de l’Ancienne Comédie, nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés.
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Manzo alla Stroganoff, la ricetta da Expo

Dal ristorante del padiglione russo in Expo la ricetta del manzo alla Stroganoff

manzo alla Stroganoff ristorante russo in Expo
manzo alla Stroganoff ristorante russo in Expo

Il piatto che vi proponiamo oggi è il Manzo alla Stroganoff, un grande classico della cucina russa. L’originale ristorante del padiglione russo in Expo è ovviamente la location perfetta dove gustare questa vera prelibatezza. Infatti, solo nella minuziosa e affascinante riproduzione degli interni della carrozza ristorante della Transiberiana vi sembrerà davvero di fare un indimenticabile viaggio in treno attraverso la grande Russia, assaporando al contempo la meravigliosa cucina della terra degli zar.
Noi, di questo viaggio nel viaggio in Expo, ne siamo rimasti talmente affascinati che nel nostro Ricettario dai padiglioni Expo non poteva certo mancare la ricetta di questo piatto prelibato. E così abbiamo contattato la gentilissima Irene, PR & Media Coordinator del padiglione russo, che ci ha immediatamente fornito la ricetta originale del manzo alla Stroganoff, tratta dal libro “Cucina russa: regionale e moderna” pubblicato dalla casa editrice “Chernov & Co.” di Mosca.
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Ristorante del Belgio, a cena con l’arte

Una bella sorpresa la cena al ristorante del Belgio in Expo

ristorante del Belgio in Expo
ristorante del Belgio in Expo

Il Belgio, dove scelte architettoniche di grande impatto visivo si uniscono a opere d’arte perfettamente integrate negli ampi spazi della struttura, è sicuramente uno dei padiglioni di Expo che reputiamo più interessanti. Dal punto di vista food il padiglione belga offre ai visitatori un’ampia gamma di possibilità: due chioschi esterni, dove si vendono rispettivamente le ormai famosissime patatine fritte e i ghiottissimi waffel, una rifornitissima birreria interna e, sempre all’interno, un vero e proprio ristorante gastronomico con piccola terrazza.
Per la nostra cena optiamo per il servizio al tavolo e, quindi, ci accomodiamo al ristorante del Belgio in una saletta con vista sull’enorme cupola che richiama l’Atomium di Bruxelles, costruito per l’Esposizione Universale del 1958, e sulla grande spirale a forma di DNA con suggestive fioriere sospese.
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