Dalla Russia con amore per una cena romantica in Expo al ristorante russo
All’uscita posteriore del padiglione della Russia, c’è una piccola stanza rettangolare che attira l’occhio di tutti i visitatori, una saletta splendida che sembra essere uscita da una scena di Ritorno al Futuro, icona del cinema anni ’80. E come McFly e Doc, in Back to the Future 2, ci ritroviamo catapultati all’inizio del secolo scorso. Infatti, il ristorante russo è ambientato in modo eccellente all’interno di una riproduzione dell’elegante carrozza ristorante della Transiberiana, ricostruita nei minimi particolari, boiserie, passatoia e punti luce compresi, con tanto di valigie, ombrelli e retini per farfalle sulla cappelliera e il paesaggio della grande Madre Russia che scorre sugli schermi posti sui finestrini.
La scelta di ricreare un vagone d’antan della Transiberiana probabilmente non è dovuta al caso, ma potrebbe essere un riferimento all’Esposizione universale di Parigi del 1900, quando la ferrovia più lunga del mondo, con i suoi ben 9288 chilometri, fu presentata ufficialmente al grande pubblico.
Se prima di Expo mi aveste chiesto quanto potessi trovare interessante l’esperienza di una cena in Russia, vi avrei risposto che, sì, è vero che io amo provare piatti esotici, ma forse con la Russia sarebbe stata un po’ una perdita di tempo, tanto oltre al boršč e alle patate che sorprese gastronomiche ci potevano mai essere nella terra degli zar? Invece, credetemi mi sbagliavo, e anche di grosso. Attratti dall’ambientazione ricca di fascino del ristorante russo e complice una sera piuttosto fredda che ci ha fatto optare per un locale al chiuso e al riparo dalle intemperie, decidiamo di aprire la mente e ampliare i nostri orizzonti eno-gastronomici e ci accomodiamo in carrozza. Prendiamo così posto nel primo scompartimento, il migliore, poiché dando le spalle al resto del padiglione si ha veramente l’illusione di viaggiare in treno. L’atmosfera è incredibile e tra l’altro in sottofondo si ode, diffuso dagli altoparlanti, il rumore ritmico delle ruote che corrono sui binari.
Il cameriere ci porta i menu, con pochi piatti in carta, ma tutti classici della cucina russa e ci consiglia di accompagnare la cena con della vodka, ma riteniamo che forse la gradazione della bevanda sia un po’ eccessiva per i nostri gusti italiani e optiamo per due calici di vino bianco russo.
Apriamo le danze con un classico dei classici. L’insalata russa, in menu chiamata Stolichniy, è un vero spettacolo: leggera e armoniosa, è ben diversa da quella che siamo abituati a mangiare in Italia. I piccoli dadini di verdure croccanti non sono sommersi da un ammasso di maionese che finerebbe per coprirne i sapori e il topping di cubetti di prosciutto cotto, ricoperti di freschi germogli e decorati con uova di salmone arricchisce questa piacevole insalata.
A seguire un altro antipastino della tradizione russa, un’eccellente e insolita insalata Vinegrete a base di barbabietole, verdure miste e insalata fresca, impiattata come in un ristorante stellato.
Entrambi i piatti ci colpiscono proprio per la presentazione estremamente curata e i sapori molto raffinati.
Proseguiamo la cena con un altro antipasto, il salmone marinato con blinis. Stesso livello qualitativo delle portate precedenti, con una marinatura delicata che non copre il sapore del pesce ma lo esalta.
Come piatto di sostanza arriva in tavola il filetto Stroganoff accompagnato da un’insalata di grano saraceno, che scopriamo essere uno dei piatti tipici più apprezzati della cucina russa. Una vera delizia, la carne è tenera e molto gustosa, arricchita da profumatissimi funghi e dalla salsa smetana, cremosa al punto giusto e davvero delicata.
A fine pasto il cameriere torna alla carica e ci propone di nuovo la vodka. E allora che vodka sia! Nel ristorante russo ne hanno di un solo tipo, la Beluga, una vodka di qualità, forte, elegante e molto profumata.
Come si legge spesso nelle guide gastronomiche, gestito magistralmente da Maison Dellos, il ristorante russo merita la sosta: una cucina solida e perfettamente bilanciata, piatti appetitosi e curati nella presentazione e inaspettatamente leggeri, serviti in un’ambientazione unica e molto scenografica. Una gradevolissima esperienza, consigliata anche per una cenetta romantica in Expo: portateci le vostre mogli, fidanzate e amiche. Farete un figurone!
Il ristorante russo entra quindi a giusto titolo nelle prime posizioni della nostra personale top ten dei ristoranti di Expo. Un autentico coup de foudre.
Alziamo le forchette, si vota!
Locale: affascinante e caratteristico, 9.
Servizio: molto buono, 8.
Lingue parlate: russo, inglese, poco italiano, 8.
Menu: scelta piuttosto limitata, 7.
Cucina: ottima, da vero ristorante, 8.
Conto per 2: € 65 con tre antipasti, un secondo, due calici di vino russo, una minerale, una vodka e coperto di € 2,50 a persona, usanza tutta italiana che purtroppo alcuni ristoranti di Expo hanno imparato troppo in fretta.
Fascia di prezzo: medio/alta.
Rapporto qualità prezzo: buono, 8.
One thought on “Ristorante russo: in carrozza, si parte!”
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