Ristorante messicano Bésame Mucho in Expo

Aperitivo e cena al Bésame Mucho, il ristorante messicano in Expo

ristorante messicano Besame Mucho in Expo
ristorante messicano Besame Mucho in Expo

Al padiglione del Messico ci sono due punti di ristoro, il ristorante gastronomico Bésame Mucho in terrazza e il Tacos bar al pian terreno, già famoso in tutta Expo per lo strepitoso Margarita di Panchito, barman di prima categoria. Come non assaggiare allora uno dei suoi cocktail in attesa del tavolo al ristorante? Ci presentiamo al bancone, dove ci accoglie Leo che, con il suo sorriso aperto, trasmette tutta l’allegria del paese americano e, dopo aver fatto lo scontrino, Panchito, vero messicano che non parla una parola di italiano, si mette all’opera. Con grande professionalità e maestria shakera tequila, triple sec, succo di lime e ghiaccio, per dar vita alla più allegra e spensierata bevanda estiva. Pochi minuti e il Margarita è pronto, Panchito lo versa nel Martini glass guarnito con una fettina di lime, dopo aver cosparso l’orlo con sale e un mix di mezcal e peperoncino. Il cocktail è semplicemente perfetto, fresco, alcolico il giusto e incredibilmente squisito. Ringraziamo Panchito nella sua lingua madre, attingendo faticosamente alle poche reminiscenze derivanti da un nostro recente corso di spagnolo: “¡Muchas gracias Panchito, este es el Margarita mejor de todo el mundo!”. Panchito sorride e risponde “¡De nada!” Bene, allora visto  che Panchito ha capito il nostro claudicante sforzo, vorremmo continuare la conversazione, ma si sta facendo tardi e il nostro tavolo ci aspetta al ristorante.
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Ristorante del Regno Unito in Expo

Cena bucolica con vista al ristorante del Regno Unito

Padiglione del Regno Unito in Expo
Padiglione del Regno Unito in Expo

Il nostro tour in Expo al padiglione del Regno Unito inizia con un simpatico giallo che potremmo intitolare “Alla ricerca dell’orchidea perduta“. Infatti, all’ingresso abbiamo cercato invano la famosa orchidea da dove l’apina britannica inizia il suo percorso verso l’alveare, secondo quanto riportato dalla descrizione del padiglione stesso sul sito ufficiale della manifestazione. Ma dopo attente ricerche dell’orchidea non v’è traccia alcuna. Nero Wolf però non c’entra niente, probabilmente il merito o demerito, che dir si voglia, è solo frutto di una grossolana svista. E così, prendendo fischi per fiaschi, il traduttore ha maldestramente scambiato orchard, in italiano frutteto, con la famigerata orchidea, orchid in inglese. Svelato l’arcano, entriamo nel padiglione. Passeggiando verso l’imponente alveare in alluminio, tra margherite e spighe che spuntano da un prato incolto e, accarezzati dal ronzio delle api, decidiamo di cenare al ristorante del Regno Unito sulla terrazza.
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