Ristorante messicano Bésame Mucho in Expo

Aperitivo e cena al Bésame Mucho, il ristorante messicano in Expo

ristorante messicano Besame Mucho in Expo
ristorante messicano Besame Mucho in Expo

Al padiglione del Messico ci sono due punti di ristoro, il ristorante gastronomico Bésame Mucho in terrazza e il Tacos bar al pian terreno, già famoso in tutta Expo per lo strepitoso Margarita di Panchito, barman di prima categoria. Come non assaggiare allora uno dei suoi cocktail in attesa del tavolo al ristorante? Ci presentiamo al bancone, dove ci accoglie Leo che, con il suo sorriso aperto, trasmette tutta l’allegria del paese americano e, dopo aver fatto lo scontrino, Panchito, vero messicano che non parla una parola di italiano, si mette all’opera. Con grande professionalità e maestria shakera tequila, triple sec, succo di lime e ghiaccio, per dar vita alla più allegra e spensierata bevanda estiva. Pochi minuti e il Margarita è pronto, Panchito lo versa nel Martini glass guarnito con una fettina di lime, dopo aver cosparso l’orlo con sale e un mix di mezcal e peperoncino. Il cocktail è semplicemente perfetto, fresco, alcolico il giusto e incredibilmente squisito. Ringraziamo Panchito nella sua lingua madre, attingendo faticosamente alle poche reminiscenze derivanti da un nostro recente corso di spagnolo: “¡Muchas gracias Panchito, este es el Margarita mejor de todo el mundo!”. Panchito sorride e risponde “¡De nada!” Bene, allora visto  che Panchito ha capito il nostro claudicante sforzo, vorremmo continuare la conversazione, ma si sta facendo tardi e il nostro tavolo ci aspetta al ristorante.
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Manzo alla Stroganoff, la ricetta da Expo

Dal ristorante del padiglione russo in Expo la ricetta del manzo alla Stroganoff

manzo alla Stroganoff ristorante russo in Expo
manzo alla Stroganoff ristorante russo in Expo

Il piatto che vi proponiamo oggi è il Manzo alla Stroganoff, un grande classico della cucina russa. L’originale ristorante del padiglione russo in Expo è ovviamente la location perfetta dove gustare questa vera prelibatezza. Infatti, solo nella minuziosa e affascinante riproduzione degli interni della carrozza ristorante della Transiberiana vi sembrerà davvero di fare un indimenticabile viaggio in treno attraverso la grande Russia, assaporando al contempo la meravigliosa cucina della terra degli zar.
Noi, di questo viaggio nel viaggio in Expo, ne siamo rimasti talmente affascinati che nel nostro Ricettario dai padiglioni Expo non poteva certo mancare la ricetta di questo piatto prelibato. E così abbiamo contattato la gentilissima Irene, PR & Media Coordinator del padiglione russo, che ci ha immediatamente fornito la ricetta originale del manzo alla Stroganoff, tratta dal libro “Cucina russa: regionale e moderna” pubblicato dalla casa editrice “Chernov & Co.” di Mosca.
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Ristorante del Belgio, a cena con l’arte

Una bella sorpresa la cena al ristorante del Belgio in Expo

ristorante del Belgio in Expo
ristorante del Belgio in Expo

Il Belgio, dove scelte architettoniche di grande impatto visivo si uniscono a opere d’arte perfettamente integrate negli ampi spazi della struttura, è sicuramente uno dei padiglioni di Expo che reputiamo più interessanti. Dal punto di vista food il padiglione belga offre ai visitatori un’ampia gamma di possibilità: due chioschi esterni, dove si vendono rispettivamente le ormai famosissime patatine fritte e i ghiottissimi waffel, una rifornitissima birreria interna e, sempre all’interno, un vero e proprio ristorante gastronomico con piccola terrazza.
Per la nostra cena optiamo per il servizio al tavolo e, quindi, ci accomodiamo al ristorante del Belgio in una saletta con vista sull’enorme cupola che richiama l’Atomium di Bruxelles, costruito per l’Esposizione Universale del 1958, e sulla grande spirale a forma di DNA con suggestive fioriere sospese.
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Kimchi, la ricetta dal padiglione coreano

Kimchi Jjigae, il prelibato spezzatino di kimchi della Corea del Sud

spezzatino di kimchi coreano in Expo
spezzatino di kimchi coreano in Expo

Del kimchi ne abbiamo parlato e riparlato, inserendolo qualche giorno fa anche nella nostra top ten dei piatti imperdibili di Expo. Infatti, una delle scoperte gastronomiche più interessanti di questa Esposizione Universale è proprio il cibo probiotico coreano che sta facendo parlare di sè un po’ ovunque tra media, foodie e semplici curiosi, mettendo d’accordo tutti quanti con il suo sapore deciso e piccante ma al tempo stesso delicato. Bisogna proprio dirlo, il kimchi, dopo averlo assaggiato una volta, non si dimentica e soprattutto non se ne può davvero più fare a meno.
C’è quindi da scommetterci, dopo l’Expo, a Milano saremo tutti quanti a far la fila davanti ai pochi ma interessanti ristoranti coreani della città, in cerca del nostro adorato kimchi, magari in attesa che Bibigo decida di aprire uno dei suoi ristoranti anche nel capoluogo meneghino.
Nel frattempo potete assaggiare questo meraviglioso piatto in Expo al ristorante Bibigo oppure provare a cucinarlo a casa, acquistando il cavolo fermentato al market del padiglione coreano o presso un paio di supermercati coreani presenti in città.
Direttamente dal bellissimo padiglione della Corea del Sud, espressamente per i lettori del nostro blog, ecco allora la ricetta dello spezzatino di kimchi.
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Zuppa di cetrioli, il Messico in Expo

La ricetta della zuppa di cetrioli del ristorante del Messico

Ingredienti principali zuppa di cetrioli ristorante messicano in Expo
Ingredienti principali zuppa di cetrioli ristorante messicano in Expo

Nuovo padiglione, nuova ricetta: dal medio-oriente ci spostiamo in America. Infatti, il piatto di oggi è una vera prelibatezza dal Messico di Alejandro Santander, il sopraffino primo chef del ristorante del padiglione messicano in Expo e insegnante di cucina nelle migliori scuole della capitale in patria.
Durante un’amabile chiacchierata, dopo la nostra fantastica cena sulla terrazza del Messico, con il restaurant manager Pier Carlo Bosio a far da interprete italiano-spagnolo, il disponibilissimo Alejandro ci ha svelato, in esclusiva per il nostro blog inexpo.it, la ricetta della sua Sopa fría de pepino con camarón y manzana verde ovvero Zuppa fredda di cetrioli con gamberi e mela verde.
Come potete immaginare si tratta di un piatto molto fresco e particolare, ottimo anche come antipasto per questo periodo di gran caldo estivo, a base di ingredienti tipici della cucina tradizionale messicana, come il guacamole, ma rivisitati in chiave moderna. La Sopa fría de pepino con camarón y manzana verde è una zuppa di cetrioli di una freschezza sensazionale, un mix di sapori dolci e aciduli, che rendono il piatto uno dei più interessanti di Expo. L’unica vera difficoltà per la realizzazione di questa piacevolissima ricetta potrebbe essere la reperibilità in Italia dell’acqua di cocco, ma Alejandro ci ha garantito che esiste in commercio un preparato solubile per realizzarla comodamente a casa nostra.
E allora, visto il caldo, andiamo in cucina, ma con i fornelli spenti, e seguiamo passo passo la realizzazione di questo appetitoso piatto!
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Ristorante del Regno Unito in Expo

Cena bucolica con vista al ristorante del Regno Unito

Padiglione del Regno Unito in Expo
Padiglione del Regno Unito in Expo

Il nostro tour in Expo al padiglione del Regno Unito inizia con un simpatico giallo che potremmo intitolare “Alla ricerca dell’orchidea perduta“. Infatti, all’ingresso abbiamo cercato invano la famosa orchidea da dove l’apina britannica inizia il suo percorso verso l’alveare, secondo quanto riportato dalla descrizione del padiglione stesso sul sito ufficiale della manifestazione. Ma dopo attente ricerche dell’orchidea non v’è traccia alcuna. Nero Wolf però non c’entra niente, probabilmente il merito o demerito, che dir si voglia, è solo frutto di una grossolana svista. E così, prendendo fischi per fiaschi, il traduttore ha maldestramente scambiato orchard, in italiano frutteto, con la famigerata orchidea, orchid in inglese. Svelato l’arcano, entriamo nel padiglione. Passeggiando verso l’imponente alveare in alluminio, tra margherite e spighe che spuntano da un prato incolto e, accarezzati dal ronzio delle api, decidiamo di cenare al ristorante del Regno Unito sulla terrazza.
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Ristorante del Bahrain in Expo 2015

Pausa pranzo nell’oasi del ristorante del Bahrain

Ristorante del Bahrain in Expo
Ristorante del Bahrain in Expo

C’è un luogo ameno in Expo, uno di quei posti fuori dal tempo e dallo spazio, una piccola oasi in una natura rigogliosa, una sorta di gradevole micro-habitat riprodotto alla perfezione, dove vi sembrerà davvero di essere in vacanza in un paese medio-orientale.
In questo angolo di tranquillità, dove le persone vi accolgono con tanto garbo, i ritmi rallentano e la frenesia del correre su e giù per il Decumano per il vostro giro del mondo temporaneamente si placa.
Stiamo parlando del piccolo ristorante del Bahrain, pochi tavoli colorati all’ombra delle palme e della struttura tutta bianca per riflettere maggiormente il calore solare e garantire una temperatura accettabile anche nelle ore centrali della giornata.
Il locale è apparentemente piuttosto minimal, ma sedendosi rivolti verso il prospero giardino, tra fichi d’india, melograni e viti colme di grappoli d’uva, si ha proprio l’impressione di essere a pranzo in un’oasi nel deserto e il grande caldo dell’anticiclone africano, come per magia, resta fuori.
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Ristorante coreano in Expo Milano 2015

Cena Hansik nel ristorante coreano Bibigo

Padiglione e ristorante coreano in Expo
Padiglione e ristorante coreano in Expo

Dopo cinese, giapponese e fusion, la cucina coreana si sta affermando sempre più come l’ultima frontiera nel panorama dei ristoranti  asiatici milanesi. Chiusi per cambio locale Arirang e Hana, due delle proposte più interessanti in città, decidiamo di testare il ristorante del padiglione della Corea del Sud, tra l’altro, a nostro parere, uno dei più belli e interessanti di tutta l’Expo.
All’esterno del ristorante coreano, ubicato al pian terreno del padiglione, una gentile cameriera prende i nomi dei clienti, inserendoli nella lista d’attesa che, peraltro, non è mai molto lunga, in quanto i posti a sedere sono davvero parecchi. Infatti, dopo pochi minuti ci chiama e ci accompagna al nostro tavolo. Il locale è molto moderno, senza riferimenti diretti al paese asiatico, se non per i grandi monitor che trasmettono senza sosta splendide immagini di paesaggi coreani. Il filo cromatico conduttore di tutto il Padiglione della Corea del Sud è il bianco, ripreso anche per muri, tavoli e sedie del ristorante, tutti rigorosamente bianchi, che risplendono nella luce che entra dalle grandi vetrate. La mise en place è essenziale, niente tovaglie, runner e tovagliette, solo un tovagliolo di carta (peccato) su cui poggiano le classiche bacchette e un cucchiaio in metallo, con un bel bicchiere di ceramica color verde acqua.
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Ristorante spagnolo Bar de Tapas in Expo

Cena easy ma poco cheap al ristorante spagnolo Bar de Tapas

Ristorante spagnolo Bar de Tapas in Expo
Ristorante spagnolo Bar de Tapas in Expo

Il padiglione della Spagna in Expo ha ben tre punti di ristoro: il bar esterno Ses Salines, il ristorante gourmet al piano superiore El Altillo, “altillo” soprattutto nei prezzi e il Bar de Tapas al pian terreno. Trovare l’ingresso giusto del ristorante spagnolo Bar de Tapas, soprattutto quando la stanchezza inizia a farsi sentire dopo 15 km di cammino sotto il sole cocente, diventa però un’impresa non da poco. Ci rivolgiamo dapprima alla gentile chica che sta davanti alla porta del ristorante Bar de Tapas con il menu in mano, ma in un inglese piuttosto claudicante ci fa capire che l’ingresso è sbagliato e dobbiamo entrare da un’altra parte. Anche alla porta laterale però ci rimbalzano, invitandoci a recarci sul retro del padiglione. Una vera caccia al tesoro, ma desiderando riassaporare l’atmosfera di passate vacanze in Spagna, non ci lasciamo scoraggiare e finalmente troviamo l’ingresso … e la coda. I tempi di attesa, essendo solo in due, però sono irrisori, un tavolo si libera quasi subito e la camarera ci conduce, attraverso una giungla di tavoloni di legno e panche con belle tovagliette di carta colorate che ricordano il Graffitismo anni ’80 di Keith Haring, al nostro desco alto un metro e mezzo da terra, che dividiamo con altre sei persone.
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Ristorante algerino nel cluster bio-mediterraneo

Cena in Expo al ristorante algerino

ristorante algerino expo
ristorante algerino nel cluster bio-mediterraneo in Expo

Il cluster bio-mediterraneo è probabilmente il più interessante e meglio riuscito dei 9 cluster realizzati in Expo, con i piccoli edifici dei vari paesi che si affacciano sul Mare Nostrum disposti intorno a una graziosa piazzetta caratterizzata da una declinazione di blu e azzurri che richiamano i colori del mare.
Arrivata l’ora di cena, tra i vari padiglioni del cluster, siamo attirati dai profumi avvolgenti e speziati provenienti dal ristorante del padiglione dell’Algeria, come Yoghi e Bubu dai cestini delle merende nel parco di Yellowstone. Una piccola sala, talmente ben arredata e curata in ogni particolare da darci l’illusione di essere veramente in Nord Africa, ci accoglie per una degustazione di piatti tipici algerini. Il ristorante algerino è molto caratteristico, pochi tavoli ben apparecchiati, su cui troneggia la tipica tajine in terracotta accanto a un minuscolo calice con fiori freschi, sono disposti sui grandi tappeti che dal pavimento salgono lungo la panca laterale ricoprendone la seduta. Il vasellame tipico algerino si intona perfettamente con le pareti in stile moresco e con l’abbigliamento tradizionale del personale di sala.
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